Alla scoperta dei maceri e della fauna che li abita per ripercorrere la storia delle acque e della collettività

Lettura animata per bambini volta a conoscere l’originalità e le caratteristiche dei maceri che puntellano il territorio di Granarolo dell’Emilia e sono poco conosciuti anche nelle sue antiche funzioni, e visibili. Una ricca fauna li abitava e abita e sarà una scoperta ‘naturale’ leggere il paesaggio e le sue ricchezze in chiave bambino. La lettura animata è lo strumento propedeutico ad aprire cuori e mente, a restare in ascolto, respirando la natura di maggio che sta per cedere il passo all’estate. I profumi, gli aromi, l’importanza di vivere a ridosso della campagna, valorizzando gli spazi non antropici.

L’iniziativa è finalizzata ad approfondire la conoscenza di luoghi un tempo importanti anche dal punto di vista produttivo che hanno contraddistinto molti dei nostri territori. Per quello che riguarda Granarolo dell’Emilia, va posta particolare attenzione alle acque, ai suoi maceri e alla Zenetta.
Ripercorrere la storia delle acque che attraversano il territorio granarolese significa raccontare i passaggi più significativi della sua comunità. Le vicende economiche e sociali che si sono susseguite, dall’epoca romana in avanti, muovono proprio dal rapporto della popolazione con le acque che attraversano la pianura, e di questo restano ancora oggi profonde tracce nella toponomastica e nell’organizzazione del territorio.
La presenza cospicua di acque in questo territorio ha favorito quindi anche una serie di allagamenti, tanto che nell’Ottocento vengono ridisegnate le strade, al fine di allontanarle dai corsi d’acqua, che restano, comunque, essenziali ancora per lungo tempo, perché permettono il movimento di persone e idee. Senza tralasciare la peculiarità di quei bacini di acqua stagnante, meglio conosciuti con il nome di ‘maceri’, la cui denominazione richiama la loro funzione principale.
Oggi sul territorio di Granarolo dell’Emilia si attua la salvaguardia dei maceri che possono essere chiusi solo per motivi eccezionali, a garanzia della variabilità biologica dell’ambiente in cui si trovano.
Dal censimento effettuato nel 1994, riferita alla cartografia tecnica regionale aggiornata al 1986, risulta la presenza di 113 maceri, che coprono una superficie complessiva di 69.747 mq. e variano di dimensioni, a conferma che storicamente erano legate all’esigenza quantitativa di macerazione della canapa, anche se oggi la loro funzione resta quella dell’irrigazione.
Ricca è la vegetazione che circonda i maceri: noci, gelsi, cespugli di rovi, Typha, Farnia, Salice bianco, Larici, Giunco, Menta, Olmo campestre, Biancospino, Prugnolo, More, Querce, Pini, Pioppi. Molte di queste essenze, peraltro, rientrano sostanzialmente nella fascia della farnia (quercus robur) o meglio dell’area del Querce-Carpineto che caratterizza l’ambito regionale. Da questa ricerca, oltre alle essenze arboree che li circondano, e che sono di fatto tipiche degli ambienti palustri e comunque di zone ricche di acqua, emerge la presenza in alcuni di essi di fauna quale: Martin pescatore, Cavaliere d’Italia e la testuggine palustre.
La lettura animata intende con i più piccoli evidenziare in modo particolare le suggestioni legate agli animali, alle piante, ai profumi e anche ai suoni che circondano i maceri. Fare assorbire ai bambini più piccoli l’emozione, l’atmosfera, la percezione di quiete, armonia, benessere di quei luoghi nascosti.
La lettura per i più grandi tende a stimolare riflessioni più articolate su ciò che ci circonda, sull’uso che si faceva dei maceri, sul rapporto uomo natura e sui significati e le emozioni che la lettura può favorire e approfondire. Permettendo di conoscere una parte di noi e della nostra storia, e un modo diverso di avere cura del territorio, entrare in sintonia con esso e trarne benefici e ricchezza.